"...che vien e che va.." recita una famosa canzone triestina. E tra ieri e oggi sorella Bora si è fatta sentire parecchio dalle nostre parti, al punto che è diventata il maggior argomento di conversazione tra i locali al caffè e sui social network.
La notizia più curiosa della giornata è senza dubbio l'autoliberazione dell'
Ursus dai propri ormeggi. Per chi non lo sapesse Ursus è un glorioso ponte-gru galleggiante di quasi cent'anni (è datato 1914) che finita la sua carriera lavorativa, attende da anni di capire se diventare una risorsa (
la Torre Eiffel di Trieste dice qualcuno) o un peso per la città giuliana.
Risorsa o peso il fatto è che stanco di starsene ormeggiato ad attendere il suo destino oggi Ursus, con la complicità della Bora a 176km/h, ha deciso di rompere gli ormeggi e andarsene a fare un giro nel suo Golfo.
La Bora eccezionale e la "fuitina" del gigante buono hanno scatenato oggi la simpatia di triestini e non, che, pur soffrendo i disagi del caso non se la son sentita di voler male a due dei loro simboli. "Dove te scampavi???" "Grande Ursus!!" sono alcuni dei messaggi apparsi sulla pagina Facebook di Ursus oggi.
La cosa ha stimolato anche me che, senza il minimo pudore, ho pensato di immortalare l'epica giornata inaugurando una nuova strofa di quella che probabilmente è la più famosa canzone triestina "
El Tram de Opcina".
Il mio è un omaggio, alla cultura triestina e al titano Ursus che in un moto d'orgoglio ha voluto ribellarsi alle sue catene. A quanti rimarranno offesi dal mio aver toccato una canzone-simbolo ho solo una cosa da dire: "Viva l'A e po' bon.." :-)
Di seguito il testo che va ad aggiungersi al testo tradizionale linkato qui sopra:
"e l'Ursus povereto ormai stanco de picàr,
el sbrega le cadene e 'l scampa in mezo al mar
la Bora a centottanta, i copi sul baùl
tignimose ben streti, o svolemo pel Friùl"
Italica traduzione
e l'Ursus poveretto, ormai stanco di sonnecchiare,
strappa le catene e scappa in mezzo al mare
la Bora a centottanta, le tegole sul portabagagli (della macchina)
teniamoci ben stretti o voliamo per il Friuli
Ringrazio
Gabriele Zimolo,
Andrea Antoni e
Paolo Valdemarin per aver contribuito a "sistemare" il testo originale forse un po' troppo bisiaco. E ringrazio quanti vorranno darmi il loro parere e apportare le loro migliorie alla mia strofa.
Se infine ci fosse qualche "mulo de osmiza" che armato di chitarra volesse metterla in video, sarebbe ottimo per provare se "taca" con il testo originale. (o cmq quello che ci è stato tramandato fin qui) :-)